A partire da ricerche di storia orale sulle stragi nazifasciste in Toscana, la dottoressa Noce è approdata agli studi sulla Resistenza e sulla militanza politica delle donne fra guerra e ricostruzione, nell’intento di indagare le dinamiche politiche, sociali e culturali attraverso cui si è modellata la cittadinanza nel sistema politico affermatosi con la nascita della Repubblica.
Il suo interesse per le forme storiche delle relazioni di potere l’ha portata a studiare il reato di stupro nell’Italia dell’Ottocento, per osservare come i processi di formazione della norma giuridica si intreccino con altre norme non scritte e molto profonde che rimandano a costruzioni culturali e a forme di controllo sociale.
Dopo una raccolta di interviste a esponenti di spicco della Democrazia cristiana ha studiato il rapporto tra fede e politica a partire dal magistero di Pio XII, Giovanni XXIII e Paolo VI. In quest’ottica ha ricostruito l’attività del Movimento femminile della Democrazia cristiana sotto il profilo dei riferimenti ideologici, del rapporto con il partito, con le altre organizzazioni e associazioni politiche femminili all’interno delle grandi trasformazioni del primo trentennio repubblicano.
La dottoressa Noce si interessa anche agli aspetti più prettamente teorici legati ai movimenti delle donne con particolare attenzione alla storia della storiografia politica delle donne, all’ecofemminismo e alla teologia femminista.
All’interno del Progetto nazionale “2 Giugno 1946. La nascita, le storie e le memorie della Repubblica”, promosso dalla SISSCO e finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, coordinato dai Professori Salvo Adorno, Paolo Gheda e Maurizio Ridolfi, sta attualmente portando a termine, con un gruppo di colleghe di diverse università, una ricerca sul triplice voto del 1946 osservato da due particolari gruppi di soggetti, le donne e gli ebrei.